L’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Piacenza, con il Dipartimento di Scienze Animali, della Nutrizione e degli Alimenti (DIANA) e il CERZOO (azienda sperimentale d’Ateneo) sono in prima linea per affrontare le sfide climatiche nel settore agro-zootecnico. Di fronte agli effetti sempre più evidenti del cambiamento climatico, un gruppo di ricercatori dell’Università Cattolica si sta concentrando sul miglioramento della resilienza degli animali da allevamento. Il progetto punta a individuare strategie innovative per gestire lo stress termico, aumentare l’efficienza produttiva e promuovere una zootecnia più sostenibile.
L’intero progetto si fonda su un approccio di systems biology, che considera l’organismo animale come un sistema integrato. Attraverso l’analisi congiunta di dati provenienti da diverse discipline “omiche” – come la genomica, la trascrittomica, la proteomica e la metabolomica – la ricerca mira a comprendere in profondità i meccanismi biologici alla base dell’adattamento agli stress ambientali.
A conferma dell’impegno nella formazione e nella diffusione scientifica dell’università Cattolica del Sacro Cuore, il professor Paolo Ajmone Marsan, sta organizzando per luglio 2025 una Summer School internazionale dedicata alla systems biology, con l’obiettivo di formare giovani ricercatori e professionisti del settore sulle tecnologie e le metodologie più avanzate.
I primi risultati: animali più tolleranti al caldo grazie alla genetica e alla zootecnia di precisione
Nel 2024, la ricerca è proseguita con lo studio della risposta delle bovine da latte allo stress termico. Grazie all’uso di tecnologie avanzate di allevamento di precisione, i ricercatori hanno potuto monitorare in tempo reale la fisiologia e il comportamento degli animali. Analizzando campioni di latte, sangue e feci, è emerso come alcuni soggetti reagiscano meglio di altri alle alte temperature. Questo ha permesso di individuare animali naturalmente più resistenti al caldo, aprendo la strada a strategie di selezione mirate.
Parallelamente, gli studi genetici su razze allevate in aree climatiche diverse hanno portato all’identificazione di specifici geni associati alla tolleranza allo stress termico. L’integrazione di queste informazioni con le simulazioni climatiche consente di sviluppare programmi di selezione più efficaci, pensati per il futuro dell’allevamento sostenibile.
Verso un modello agro-zootecnico più sostenibile
L’unione di genetica, tecnologie di precisione e buone pratiche agricole rappresenta un approccio integrato per affrontare la crisi climatica. Gli obiettivi della ricerca sono chiari: migliorare la resilienza degli animali, ridurre l’impatto ambientale e garantire la sicurezza alimentare, promuovendo al contempo il benessere animale e la sostenibilità per gli allevatori.