Con Oro bianco, teatro e scienza dialogano a favore di una corretta informazione sul latte

Il teatro come forma di comunicazione alta e, proprio per questo, efficace. Magari per centrare obiettivi che con le comuni tecniche di comunicazione si fatica a raggiungere. Un esempio? La lotta alle fake news sul latte e sui suoi pregi alimentari. Oro bianco, è questo il titolo dello spettacolo a cura del gruppo teatrale bresciano "La Betulla", su testi di Andrea Albertini che, con la regia di Bruno Frusca, è andato in scena in diverse località italiane sino allo scorso 18 maggio quando è stato replicato nel campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nell’ambito dell’open day della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali. Tra l’altro, in questa occasione sono stati coinvolti dottorandi e ricercatori dei dipartimenti DIANA e DiSTAS, in particolare: Juliet Ainomugisha, Elena Castellani, Maria Antonietta Palumbo, Maria Antonietta Palazzo, Leilei Zhang, Giulia Riccioni, Matteo Mezzetti, Simone Morabito, Elisa Somenzi.
«Quello tra teatro e scienza è un legame consolidato, che vanta tra i suoi risultati più riusciti “Vita di Galileo” di Bertolt Brecht fino ai più recenti “Variazioni sul cielo” di Margherita Hack e “Infinities” di Luca Ronconi – sottolinea il professor Paolo Ajmone Marsan, Ordinario di Miglioramento genetico animale e direttore del Crei. Nella direzione di una comunicazione scientifica efficace, che raggiunga il più ampio e variegato pubblico, il teatro è senz’altro una modalità che aggiunge valore al contenuto scientifico».

Il latte è al centro della nostra civiltà
Oro bianco porta dunque in scena il mondo del latte, raccontando un viaggio nella storia e nella letteratura dove questo prezioso alimento diventa ingrediente fondamentale per lo sviluppo della nostra civiltà e al tempo stesso nutrimento essenziale nel corso di tutta la nostra esistenza. Per fare questo, lo spettacolo affronta anche il tema delle fake news più comuni sul latte, spesso generate da un gap di comunicazione tra il mondo della scienza e la società civile. È dunque un’occasione per avvicinare tutti a scelte consapevoli e sostenibili, alle straordinarie proprietà nutrizionali del latte e degli inestimabili prodotti che ne derivano. 

Un progetto per migliorare la filiera lattiero-casearia 
Lo spettacolo è stato pensato e prodotto come iniziativa di comunicazione nell’ambito del progetto "FARM-INN” (Farm-level interventions supporting dairy industry innovation”). Progetto di ricerca finanziato da AGER con lo scopo di acquisire nuovi dati scientifici per migliorare la filiera lattiero-casearia in relazione al benessere animale, la sicurezza e la qualità di latte e derivati, promuovendo nel contempo la sostenibilità ambientale. In particolare, il progetto si è concentrato sullo studio dell’attitudine alla trasformazione delle varianti A1 e A2 della beta-caseina e sull’analisi dell’applicazione di nuovi additivi nei mangimi per ridurre il contenuto di micotossine, oltre che sull’impatto ambientale della produzione di latte attraverso la Life Cycle Assessment (Lca). Il team del progetto Farminn è costituito da ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Università degli Studi Di Milano, dell’Università degli Studi di Padova e dell’Università degli Studi di Parma.