Lo studio ha impiegato tecniche di analisi metabolomica avanzata per indagare i meccanismi biologici che consentono a determinate razze di bovini di sopportare meglio le alte temperature. Il risultato ha evidenziato significative differenze metaboliche tra le razze Nellore e Angus, entrambe esposte a condizioni di stress termico. Un lavoro reso possibile da un ampio network multidisciplinare che include il Dipartimento di Scienze Animali, della Nutrizione degli Alimenti (DiANA) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria (IBBA) del CNR, il Dipartimento per l'Innovazione nei Sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (DIBAF) dell’Università della Tuscia, la Scuola di Medicina Veterinaria, Dipartimento di Produzione e Salute Animale dell’Universidade Estadual Paulista (UNESP, Brasile) e Agropartners Consulting (Brasile).
Un’analisi innovativa sulla resistenza al calore
La metabolomica svela i meccanismi biologici che aiutano alcuni bovini a tollerare meglio alte temperature. Attraverso la tecnica della metabolomica non mirata (UHPLC-Orbitrap-MS), gli studiosi hanno analizzato il sangue di bovini Nellore e Angus durante periodi di stress termico e successivo recupero. I risultati hanno mostrato che i Nellore, una razza originaria delle regioni tropicali, possiedono un metabolismo energetico più bilanciato e una gestione più efficiente delle purine, molecole fondamentali per la sintesi del DNA e la produzione energetica, suggerendo una maggiore capacità di adattamento allo stress. Gli Angus, invece, tendono a mobilitare maggiormente i lipidi, accumulando intermedi metabolici che possono aumentare lo stress ossidativo e il carico metabolico.
Tra i metaboliti chiave identificati, aminoacidi, acidi organici, fosfolipidi e nucleotidi si sono rivelati cruciali per distinguere la risposta al calore tra le due razze. In particolare, nel Nellore si è osservata una maggiore riduzione di AMP ciclico e lisofosfolipidi, indicatori di un sistema di segnalazione cellulare più efficiente e di una minore esposizione ai danni ossidativi.
Verso un allevamento più resiliente al clima
L’identificazione di biomarcatori del calore potrebbe aiutare a selezionare geneticamente razze più resistenti al caldo, migliorando il benessere animale e la sostenibilità della produzione. Inoltre, questo studio potrebbe contribuire allo sviluppo di strategie nutrizionali e gestionali per limitare gli effetti negativi dello stress termico negli allevamenti.
Grazie a questa ricerca, si apre una nuova prospettiva per affrontare le sfide del cambiamento climatico nell’allevamento bovino, permettendo una selezione più mirata e strategie di adattamento basate sulla selezione genetica e sull’ottimizzazione della gestione degli allevamenti.