Mettere in relazione le caratteristiche degli insilati, e dei foraggi in generale, con le performance economiche dell'alimentazione degli allevamenti da latte, ecco l’obiettivo di Safety of silage, un progetto coordinato dal professor Antonio Gallo, del Dipartimento di Scienze animali, della nutrizione e degli alimenti (Diana) e che vede la collaborazioni di diversi centri di ricerca in Italia e nel mondo.
In generale – come ci spiega il professor Gallo – tutti i modelli nutrizionali per bovine da latte sviluppati in molti paesi puntano a una caratterizzazione approfondita dei foraggi, al fine di fornire informazioni sulla capacità dei singoli alimenti di soddisfare i requisiti nutrizionali dei capi in allevamento.
C’è da aggiungere che le principali tabelle di valutazione dei mangimi adottate da questi modelli nutrizionali si basano esclusivamente su valutazioni chimiche e biologiche degli alimenti, quali digeribilità/degradabilità della sostanza organica o di diversi nutrienti, come amido, proteine e fibre detergenti neutre.
Il ruolo delle fermentazioni nell’insilato
D’altro canto, le fermentazioni microbiche che si verificano durante l'insilamento producono diversi prodotti finali che possono modificare molti aspetti nutrizionali del foraggio. La misura del pH, la produzione di acidi grassi volatili (VFA) e di composti organici volatili (VOC) sono i principali aspetti coinvolti nella valutazione della dinamica delle fermentazioni degli insilati. In generale, l'analisi dei prodotti finali della fermentazione di un insilato può essere utilizzata per determinare il suo stato di conservazione e spiegare qualitativamente il suo valore nutritivo o la scarsa assunzione di questo foraggio da parte degli animali
«Partendo da queste premesse – sottolinea il professor Gallo – a nostro avviso, il modo migliore per valutare la qualità degli insilati dovrebbe vedere l’aggiunta, ai parametri chimico-biologici, dei tratti fermentativi, la conta microbica (o il sequenziamento di nuova generazione, NGS, per la profilazione quantitativa del microbioma) e la determinazione di contaminanti naturali come ad esempio le micotossine. Questa ampia valutazione delle caratteristiche dell'insilato è necessaria perché le fermentazioni che si verificano nell'insilato sono molto complesse e coinvolgono molti tipi di microrganismi e relazioni tra questi, potendo influenzare l’assunzione del foraggio da parte dell’animale, con ripercussioni quanti-qualitative sui prodotti di origine animale come il latte».
Un approccio euristico
L'approccio utilizzato in "Safety of Silage" mira da un lato a migliorare la caratterizzazione degli insilati e di altri foraggi come i fasciati, analizzando una pletora di parametri come quelli chimico-biologici, i tratti fermentativi, le conte microbiche e le contaminazioni da micotossine. Dall’altro prova a mettere in relazione tutte queste informazioni con le prestazioni economiche dell'alimentazione aziendale, nonché la digeribilità dei nutrienti, il profilo di fermentazione fecale, indice indiretto della presenza di materiale indigerito nell’intestino, e la produzione e qualità del latte.
Per fare questo, il progetto "Safety of Silage" adotta un approccio euristico, che consente di generare un database multivariato con diverse informazioni raccolte su alimenti, unifeed, feci, latte, indicatori economici e prestazioni dell'azienda. Tutte queste caratterizzazioni vengono analizzate con tecniche di statistica multivariata o di machine learning per migliorare la comprensione degli effetti della sicurezza degli insilati sulle prestazioni degli animali e dell'azienda.
Il lavoro prosegue
Il gruppo di ricerca del professor Gallo ha adottato questo nuovo approccio negli ultimi 3-4 anni, monitorando più di 120 aziende lattiero-casearie intensive situate nella Pianura Padana. A queste se ne stanno aggiungendo altre in diverse zone a vocazione zootecnica italiana ed europea. Alcuni risultati ottenuti adottando questo approccio euristico sono incoraggianti, ed è stato così pianificato di continuare Safety of Silage nei prossimi anni, per aumentare la mole di dati della banca dati organizzata con approccio euristico e per adeguarsi agli obiettivi di questo progetto.